Che cos’è la Prosopagnosia? La storia di Brad Pitt

Il termine “prosopagnosia” si riferisce all’incapacità di riconoscere i volti. In altre parole, la persona riesce a riconoscere che sta guardando un volto, ma non è affatto in grado di dire a chi appartenga quella faccia, anche se si tratta di un parente stretto o amico. Questi pazienti possono riuscire a identificare mediante la voce, gli odori o l’abbigliamento; ma non riescono a cogliere la particolare e unica configurazione di elementi che caratterizza il volto.
Questo disturbo, consegue in genere a una lesione cerebrale bilaterale della giunzione temporo-occipitale, ma è stata descritta anche per una lesione del solo emisfero destro. Gli studi di neuroimmagine funzionale (che consentono di osservare in vivo le aree cerebrali maggiormente attive, mentre il soggetto è impegnato in uno specifico compito), confermano l’attivazione bilaterale di queste aree con una prevalenza emisferica destra.

La storia di Brad Pitt

“Molte persone mi odiano, perché pensano che manchi loro di rispetto…”.
Queste le parole che il noto attore di Hollywood ha confessato alla rivista Esquire.
“Ci sono tante persone che mi odiano perché credono io sia irrispettoso verso di loro. Lo giuro su Dio, mi sono convinto solo oggi a raccontarlo, quando incontro le persone dico loro: “Ok, ci siamo già conosciuti?”. Ma a volte peggioro solo le cose. Le persone si offendono e credono che io sia egoista. In realtà è più forte di me, è un mistero. Non riesco a ricordare i volti delle persone. Ma mi farò curare. Per questo a volte preferisco starmene a casa per conto mio”.
L’ attore di Hollywood non è il primo a parlare di questo disturbo neuropsicologico. Infatti, il noto neurologo e scrittore Oliver Sacks, in molti dei sui romanzi ha utilizzato come soggetto persone con disturbi neurologici. Nel suo libro “L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello” descrive la prosopagnosia con queste parole: “convinto che la visita fosse finita, si guardò intorno alla ricerca del cappello. Allungò la mano e afferrò la testa di sua moglie, cercò di sollevarla, di calzarla in capo. Aveva scambiato la moglie per un cappello! La donna reagì come se fosse abituata a cose del genere”.

Articolo scritto insieme alla Dott.ssa Carmen Marasco

Bibliografia utile

  • L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello. Oliver Sacks (1985).
  • Manuale di Neuropsicologia. Vallar, Papagno. Il Mulino (2011).
  • www. urbanpost.it

Utilizzando il sito, accetti Privacy e Cookie Policy. Maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo. Visualizza la Privacy e Cookie Policy cliccando qui.

Chiudi